Mio caro Simone,
dopo di te, il rosso non è più rosso. L’azzurro del cielo non è più azzurro. Gli alberi non sono più verdi.
Dopo di te, devo cercare i colori dentro la nostalgia che ho di noi. Dopo di te, rimpiango persino il dolore che ci faceva timidi e clandestini.
Rimpiango le attese, le rinunce, i messaggi cifrati, i nostri sguardi rubati in mezzo a un mondo di ciechi, che non volevano vedere perché, se avessero visto, saremmo stati la loro vergogna, il loro odio, la loro crudeltà.
Rimpiango di non aver avuto ancora il coraggio di chiederti perdono. Per questo, non posso più nemmeno guardare dentro la tua finestra. Era lì che ti vedevo sempre, quando ancora non sapevo il tuo nome.
E tu sognavi un mondo migliore, in cui non si può proibire ad un albero di essere albero, e all’azzurro… di diventare cielo.
Non so se questo è un mondo migliore… ora che nessuno mi chiama più Davide… ora che mi sento chiamare soltanto signor Veroli, come posso dire che questo è un mondo migliore? Come posso dirlo senza di te?
[Lettera di Davide a Simone, ‘La finestra di fronte’, F. Ozpetek]
Mozzarella {di bufala} in carrozza
Ingredienti per 4
Pancarrè, 8 fette
Mozzarella di bufala, 200 g
Filetti di alici sott’olio, 8
Uova, 2
Latte fresco intero, mezza tazzina da caffè
Sale, un pizzico
Farina 00
Olio di semi d’arachide
Taglia la mozzarella a fettine sottili e tamponala con la carta assorbente.
Elimina la crosta delle fette di pane. Distribuisci uniformemente sulle quattro fette di pancarrè la mozzarella di bufala e i filetti di alici; copri con l’altra fetta di pane ognuna e pressa delicatamente ogni coppia con il palmo della mano.
Batti le uova per bene assieme al latte e al pizzico di sale.
Con la massima delicatezza passa ogni ‘panino’ nella farina setacciata, insistendo soprattutto lungo i bordi.
Bagna ogni panino con le uova battute, sempre insistendo lungo il perimetro.
Tuffali in olio bollente (basteranno un paio di centimetri) e friggili, rigirandoli spesso durante la cottura, ci vorranno circa 3-4 minuti al massimo.
Fai scolare su carta assorbente quindi servi, preferibilmente con una birra ghiacciata.
lucy dice
assolutamente spettacolare…ma si sa uno street food molto accattivante!!
Monica dice
L’introduzione è a dir poco meravigliosa… e ci sta benissimo con quelle fette spettacolari.
E pensare che io, che mangerei il fritto -quello ben fatto- tutti i giorni se solo potessi, non le ho mai fatte!
Che vergogna, ma ora mi studio questa ricetta extra invitante e prometto di darmi nuovamente al fritto anche nel weekend che verrà!
Bellissime foto, un bacio!
Lilli nel paese delle stoviglie dice
va be’ a parte che non ho capito subito che era una citazione e mi dicevo ma chi cacchio è simone??? son stordita, detto ciò se volevi farmi sbavare sul monitor ci sei riuscita, buonissime, belle, filanti, comfort food all’ennesima potenza, ricordi bellissimi, foto spaziali, insomma ti adoro!
Chiara dice
Peccato proprio che non si possa allungare la manina e prenderne un paio…! Mi ricordano la nonna, l’infanzia e una mini me tutta codini e mozzarelle in carrozza 🙂 bacini Ale, buona giornata!
tritabiscotti dice
Bellissimo film (per una volta posso dire di averlo visto!), da guardare proprio gustando questa spettacolare mozzarella in carrozza..
E’ un piatto che amo, mi piace e lo faccio molto spesso!
Bravissima!
Francesca dice
Ogni tanto ci vuole, prendersi una giornata e cucinarsi qualcosa di più peccaminoso. E pensare che io in trent’anni non l’avevo mai assaggiata nè cucinata, poi è arrivato Andrea e la convivenza e mi sono potuta sbizzarrire. Evviva le giornate premio!!! Dovremmo prendercele più spesso!!
Poi voglio la ricetta della torta fatta con gli albumi!
Laura dice
Una cosa che non ti avevo detto a proposito di mozzarella in carrozza è che si tratta di uno dei piatti più ricorrenti della mia infanzia 🙂 Mia nonna le preparava per cena e non erano mai abbastanza, insomma uno di quei piatti che va bene a qualunque ora del giorno!;-)
Sara e Laura Pancetta Bistrot dice
Ale sono proprio foto che fanno pensare a quella fantastica terrazza del film, una terrazza dove tutti vanno e vengono, dove le tavole sono lunghe e i cibi sinceri, il colore è di casa e le posate se le vuoi sono in cucina…perché la mozzarella in carrozza si mangia così con le mani, felici di sporcarsi, felici di gustarsela. E’ un piacere davvero passare qui, leggere una citazione che adoriamo, riempirsi gli occhi e immaginare cose belle, buona giornata cara amica!!! Sperando di rivederci presto..in caso in borsa una mozzarella ce la facciamo entrare ^^
saltandoinpadella dice
Lo dico…io non ci sono mai riuscita. Mi viene sempre una schifezza con i panini che si aprono quando li vado a friggere. La mozzarella in carrozza è veramente uno di quelle cose che non si possono non mangiare con le mani, in compagnia degli amici veri. Magari sporcandosi tutti e ridendone fino alle lacrime.
Francesca P. dice
Oh sì, ci sono frasi che riconosco subito… i primi film di Ozpetek sono notevoli (il mio preferito in assoluto, “Le fate ignoranti”) e mi ha fatto piacere inciampare in queste parole prima di gustarmi i tuoi triangoli morbidi di mozzarella… hai visto, Ale? L’oro ci accomuna, insieme alle mani che spingono le porte…
Margherita dice
Il dramma di vivere all’estero é quello di non poter godere di certe sfumature. Ovvero, i film si guardano in lingua, si capiscono, ci piacciono o meno, ma per quanto uno possa o meno parlare bene la lingua non sarà mai come quella del cuore… come i sapori e gli odori non saranno mai quelli di “casa”… la mozzarella in carrozza, questo we si preannuncia freddissimo con massime intorno ai -20 (si, massime)… sai come sarebbe scaldarsi il cuore con uno di quei triangolini?!?!
Alessandro dice
Da buon veneziano le mozzarelle in carrozza sono il top, con una buona birra artigianale diventano superlative!!!
I miei calici