[Ascoltavo la mia prof preferita, quella di lettere. Stava spiegando che non si dice ma però, e neanche ma d’altra parte. Sono pleonasmi, allungano il discorso, e continuava a parlare, parlare e io pensavo che aveva ragione, ma però d’altra parte contemporaneamente d’altronde, per spiegarci di non farla lunga la stava facendo lunghissima, ma però non se ne accorgeva.
E ci sono periodi molto maperò nella vita. Il fiume degli eventi ristagna e non si sa quale direzione prenderà, e andiamo alla deriva in acque torbide. Poi l’acqua diventa limpida, il torrente scorre, e tutto torna trasparente.]
(Margherita Dolcevita, S. Benni)
Treccine di panbrioche alle patate con parmigiano e rosmarino
Ingredienti per 8
500 g di farina di cereali misti
250 g patate (peso a crudo)
50 g di parmigiano
200 ml di acqua (quantità che potrebbe variare in base all’umidità delle patate)
½ cucchiaino di miele
2 g lievito secco attivo
50 g di burro freddo
1 rametto di rosmarino
Per completare
1 uovo
Sale grosso
Lessa le patate in un litro d’acqua assieme a due cucchiai di sale grosso; una volta pronte schiacciale fino a ridurle in crema. Metti da parte e lascia freddare.
Sciogli il lievito e il miele in un poco d’acqua prelevata dal totale.
Poni la farina, il parmigiano, il burro e il rosmarino tritato finemente in una ciotola; aggiungi il lievito, le patate, e man mano anche l’acqua restante: dovrai ottenere un impasto morbido ed elastico.
Lavora praticando pieghe e stiracchiamenti per almeno dieci minuti, poi forma un panetto e metti a lievitare in una ciotola leggermente unta d’olio. Fai riposare a temperatura ambiente un paio d’ore e poi nel frigorifero per tutta la notte.
Prendi la ciotola dal frigo e fai riposare di nuovo, a temperatura ambiente, per 3-4 ore.
Sgonfia quindi l’impasto e lavoralo un paio di minuti sul piano leggermente infarinato e dividilo in 8 parti. Con ogni panetto forma un cordone e taglialo in tre: intreccia le tre parti e sistema il tutto su una teglia ricoperta di carta forno. Procedi così fino ad esaurimento degli ingredienti.
Fai lievitare almeno un’oretta (a temperatura ambiente) e poi spennella con l’uovo battuto. Aggiungi qualche granello di sale grosso e inforna a 190° per circa 35-40 minuti.
Fai freddare su una gratella, quindi servi.
saltandoinpadella dice
Mi hai fatto sorridere. Anche la mia prof di italiano del liceo era fissata con i pleonasmi. Ti cazziava a morte 😉
Ma però queste treccine sono così invitanti, che proprio ma però ci sta benissimo. E poi le foto sono così bucoliche, campestri. Davvero rilassanti. Io ne prenderei volentieri una, la taglierei a metà e la imbottirei con del buon salame. Da urlo!
zia consu dice
..io sto ancora aspettando che le acque tornino limpide “ma però” l’acqua ha ancora il suo lungo corso da percorrere..
Mi fermo sulla riva del fiume con una tua soffice treccina e aspetto pazientemente che arrivi il mio momento di pace..
ps: ci terrei tantissima se tu partecipassi al mio contest..ti lascio il link 🙂
http://ibiscottidellazia.blogspot.it/2016/07/di-cucina-in-cucina-un-souvenir-nel.html
lucy dice
spettacolari, con un bel cestino pieno di queste treccine il successo del pic nic è assicurato.
Lara dice
Eh ma però non buone, buonissime! W tutte le però di lettere, le mie preferite