[E a me, chi chiederà mai scusa? Eh? Chi mi chiede scusa? Tu mi vuoi chiedere scusa, Pierre? Cos’è quell’aria allibita? Sono pazza pure io, è questo? O è il linguaggio del corpo perché gli altri capiscano che non hai idea di cosa parlo? Ma tu credi di cavartela facendo lo stupito con gli occhi sbarrati? Che gli altri diranno ‘poveraccio, con la moglie isterica che gli fa le scenate’ ah ah ah…
Ma vedessi la tua faccia, Pierre. Hai la stessa faccia dei miei studenti quando li colgo a copiare: hanno il libro di grammatica posato sulle ginocchia, la formula matematica ce l’hanno scritta a penna qui, sul palmo della mano, ma gli occhi dicono ‘no no, professoressa, non so di cosa parla’.
Pierre: Cosa vorresti che ti dicessi?
Non sai proprio di che parlo, non ti viene in mente niente? Beh, non so, vediamo, potresti per esempio riconoscere che ho sacrificato la mia tesi perché tu potessi scrivere la tua. E mentre il signore frequentava Montaigne, chi ti correggeva i compiti, chi preparava i tuoi corsi? E’ vero che col congedo di maternità il tempo lo avevo, ah ah.
E i bambini, dai, parliamo un po’ dei bambini. Chi mi ha supplicato di farli perché non c’è niente di più bello? Ma tu non te ne occupi mai, anzi, scusa, sì sì sì, ho esagerato. La domenica sera, qualche volta, se sei in pena. Giochi con loro un quarto d’ora, li ecciti con le tue cretinate quando devono andare a dormire, e poi basta, me li molli, sovraeccitati, sudati fradici, cartelle da fare, storie da raccontare, giochi da ritrovare, le pipì, gli incubi…e tu? Ti vai a rinchiudere nel tuo studio, perché capiamoci, insomma non bisogna esagerare, i ragazzini cinque minuti…Anche a me piacerebbe avere il tempo di leggere ogni tanto, ma no, non può mica Babù, per niente, non ha il tempo Baboulette. E poi a che mi servirebbe? Non mi hai mai portato ad uno dei tuoi convegni, è vero o no? Perché in realtà Pierre, tu un po’ ti vergogni di me, col mio piccolo impiego, la mia piccola scuola in periferia, non ti dà molto lustro eh, questa moglie sempre infagottata che avrà messo su un sedere di venticinque chili almeno dopo che è nato il bambino! Allora, chi è che chiede scusa a me? Chi è che mi chiede scusa?
Pierre tu no, evidentemente.]
(Monologo di Elisabeth, dal fim ‘Cena tra amici’ diretto da a Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte)
Questa ricetta arriva dritta dritta dal blog di Francesca, Cucina Ghiotta, era un anno che volevo prepararla, è stato amore puro. Il sapore deciso del cacao e delle gocce di cioccolato si sposa perfettamente con le spezie e con il croccante delle nocciole. Insomma, provatela!
Torta speziata al cacao con nocciole e gocce di cioccolato, ovvero ‘la torta della Fra’
Ingredienti per uno stampo da 18 cm di diametro:
Farina, 125 g
Burro morbido, 80 g
Zucchero, 80 g
Miele, 2 cucchiai
Cacao amaro, 20 g
Latte, 2 cucchiai
Lievito in polvere, 8 g
Uovo, 1
Zenzero in polvere, q.b.
Cannella in polvere, q.b.
Chiodi di garofano, q.b.
Noce moscata, q.b.
Pepe in grani, q.b.
Gocce di cioccolato, 80 g
Nocciole pestate, 40 g
Procedimento:
Con un pestello trita alcuni grani di pepe e i chiodi di garofano (un paio); aggiungi quindi un pizzico di cannella e di zenzero e grattugia un poco di noce moscata. Dovrai ottenere circa un cucchiaino colmo di spezie.
Monta lo zucchero assieme al burro, unisci poi l’uovo e i due cucchiai di miele. Unisci la farina setacciata assieme al lievito, cacao e spezie. Mescola per bene gli ingredienti e unisci il latte. Quando il composto è ben omogeneo aggiungi anche il cioccolato e le nocciole.
Versa l’impasto nello stampo (imburrato e infarinato), livellalo con l’aiuto di un cucchiaio e inforna a 170° per circa 30 minuti.
Paola dice
Quanto ci si potrebbe rispecchiare in quel monologo? Quante di noi sono chiamate a diventare una specie di Wonder Woman in famiglia, a lavoro, coi bambini. Troppi ruoli, troppe cose da fare e spesso poco aiuto. Sembra retorico, ma, ahimè, è così. Per fortuna siamo a brave ad essere solidali, a stringerci in un abbraccio e a coccolarci con qualcosa di dolce, profumato e croccante, come questa tua torta. Hai ragione, colpisce al cuore.
Ti abbraccio e ti auguro un felicissimo anno nuovo, migliore di quello appena concluso
Ps Scusa se non mi sono più fatta sentire. Sappi che ho sempre avuto un pensiero per te.. ci sentiamo presto.
Lara dice
Ma quanto ci rappresenta questo monologo? E dico ci, perché dai, noi donne siamo tutte un po’ così… favolosa la torta
saltandoinpadella dice
Troppe volte purtroppo si ripete quella scena. Siamo troppo buone e sopratutto generose e questo molto spesso viene sfruttato dagli altri in mille modi diversi. Quegli occhi sbarrati che ti guardano, e non sai se “ci sono o se ci fanno”…
Questa torta mi intriga moltissimo per l’uso delle spezie insieme al cioccolato. L’ho provato sia con zenzero che con cardamomo ma mai con un insieme di spezie. Per un’amante delle spezie è proprio da provare
zia Consu dice
Mi hai incuriosita con il film, lo cerco e me lo guardo ^_^ intanto ti rubo una fetta di questa meravigliosa torta e ti auguro una felice serata <3<3<3
betulla dice
Film bellissimo, teatrale, lucido e amaro…come la vita! per fortuna dopo c’è questa meravigliosa torta, che invece sa di coccole, amicizia, cannella e cose belle! E alla fine chi se ne frega delle scuse?
tizi dice
la torta è golosissima, e il monologo molto interessante… andrò a cercare quel film! grazie per entrambe le ispirazioni, è stato un piacere passare di qui! a presto 🙂
tritabiscotti dice
Questo film deve essere fantastico, come sempre mi cogli impreparata e dovrò recuperare.. ^_^
Questa torta però calma anche i nervosismi più estremi, con quella dose di cioccolato che scioglie gli animi! ;P
Margherita dice
Che questo 2016 sia partito con la dolcezza che ognuno si meriterebbe? Non posso fare a meno di notare che le ultime ricette sono tutte dolci, sai quindi come me lo prenderei volentieri questo caffè, sono certa che me lo godrei ancora di più! Nocciole, cacao e spezie insieme e musica per le mie orecchie….