Quelle giornate morbide, piene, quiete. Il sole che filtrava dalle tende della vecchia finestra, quel nuovo raggio di luce che prepotente colpiva i miei occhi durante il tragitto verso il liceo. Potrei scrivere pagine e pagine su quei giorni, su quegli anni.
Attendevo con ansia questo periodo dell’anno, in cui il mio sgabello preferito vicino al camino lasciava il posto alla vecchia bicicletta col cestino di vimini.
Fino a circa sedici, diciassette anni, è come se avessi vissuto una doppia vita: l’Alessia invernale, quella del liceo, coi berretti di lana e i maglioni più grandi di quattro taglie, occhiaie profonde e zainetto eastpak, solo colori scuri, please.
E l’Alessia dell’estate, capelli schiariti, occhi più luminosi, libera, selvaggia, senza orologi, solo ritmi del sole.
Solo la carnagione che irrimediabilmente restava chiarissima se non addirittura cadaverica faceva da tramite tra quelle due me.
Sono stata una bambina felice dello spazio a disposizione e fortunata per quell’aria buona, che giocava vicino ad una vecchia fontana di marmo tagliuzzando foglie, che raccoglieva susine, che andava nel pollaio con le tasche piene di mais a giocare con le galline.
Sono stata un’adolescente grata, che tutti quegli alberi intorno a casa mia ne avrebbero di storie da raccontare, di stati d’animo da ricordare, di canzoni da riascoltare. Quel vecchio melo in particolare, con quei rami che quasi formavano una culla, uh, quanto l’ho abbracciato, quanto mi ha consolata. Quante pagine ci ho sfogliato rannicchiata in quell’incrocio di legno, quanta filosofia ho studiato.
E rivedo questa sorta di metamorfosi anche nei gesti dei miei bambini: il tappeto, il vecchio puzzle, il baule con gli acquerelli, beh, non sono più così affascinanti. Meglio palloncini, bolle di sapone, monopattini, biciclette. Il gesso con cui disegnare una campana, quel percorso numerato in cui saltare con una gamba, poi con l’altra, infine con tutte e due, magicamente riappare e riprende il suo posto a ridosso del muretto di confine, lì dove le nostre rose abbracciano quelle del vicino.
E siccome il tempo e le vicende hanno fatto evaporare la spensieratezza che mi ha accompagnato durante la crescita, cerco di assorbire quanto più possibile l’energia di rimando dei miei due piccoli tesori.
Le risatine vicino alla fontana sono più belle di quelle nella doccia, c’è poco da fare.
Ma mi godo il momento, questo periodo di transito, quel raggio di luce che prepotente colpisce i miei occhi, stavolta nel tragitto verso l’asilo dei miei bambini. La casa che alla luce naturale sembra diversa, quel mazzo di rose bianche appena colte dal roseto che profuma di gioia, la tenda bianca che mossa dal vento sembra più bella.
La ricetta a cui mi sono affidata per preparare questi panini appartiene alla tradizione di famiglia: il pane integrale alle noci, che le fibre fanno bene e il magnesio, l’acido folico e gli omega 3 pure, è stato sempre presente sulla nostra tavola. Io ho sperimentato la forma in panini, ho utilizzato del latte di riso per realizzarne la versione vegan. Le noci, buonissime e croccanti, sono quelle della MysteryBox Ventura, ricordate le Empanadas con pesto di pomodori secchi e anacardi?
Panini integrali alle noci con burger di piselli e timo, cipollotti grigliati e glassa piccante al balsamico
Per otto panini:
Farina integrale, 450 g
Noci sgusciate, (per me Ventura ), 80 g
Latte di riso, 150 g + un cucchiaio
Acqua tiepida, circa 100 ml
Lievito di birra fresco, 5 g
Zucchero di canna, 1 cucchiaino
Olio evo, 2 cucchiai + un cucchiaino
Sale, 1 cucchiaino
Sciogli il lievito con 75 ml di latte di riso e lo zucchero di canna. Disponi la farina a fontana e aggiungi al centro il lievito, due cucchiai di olio, il restante latte di riso, le noci sgusciate tritate grossolanamente al coltello, e impasta. Aggiungi a poco a poco l’acqua tiepida e impasta per bene, almeno per cinque minuti, praticando pieghe e stiracchiamenti. Aggiungi il cucchiaino di sale e continua ad impastare per altri dieci minuti. Ungi d’olio una ciotola e metti il panetto (che dovrà essere morbido, elastico e leggermente umido) a lievitare per almeno dodici ore coperto da un canovaccio di cotone, nel forno spento.
Prendi quindi l’impasto, lavoralo di nuovo per qualche minuto, e mettilo di nuovo a riposare, per un paio d’ore. Poi, senza sgonfiare il panetto, dividilo in otto parti uguali, forma delle palline e sistemale su una teglia foderata di carta forno, ben distanziate tra loro, e fai lievitare nel forno spento un’oretta.
Togli la teglia dal forno, mescola insieme il cucchiaio di latte di riso e il cucchiaino di olio evo e delicatamente spennella la superficie dei panini ormai lievitati. Inforna a 180° per circa 30-35 minuti. Fai freddare su una gratella.
Per i burger di piselli e timo
350 g di piselli freschi sgusciati
40 – 50 g di farina di ceci
timo fresco, le foglioline di 4 rametti
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaino di senape in grani
1 pizzico di cumino in polvere
½ spicchio d’aglio
1 pizzico di curry
pepe nero al mulinello
sale fino
olio evo, q.b.
Cuoci i pisellini al vapore per circa 8 minuti, poi sciacquali sotto l’acqua fredda per bene. Mettili nella vaschetta del mixer assieme al mezzo spicchio d’aglio, il limone, il sale, una bella macinata di pepe nero, la senape, le foglioline di timo, il pizzico di cumino e di curry. Frulla grossolanamente, poi aggiungi la farina di ceci e mescola bene. Copri con la pellicola e fai riposare in frigo un paio d’ore. Con le mani umide forma otto burger e, dopo averli sistemati su un vassoio rivestito di carta forno, fai posare di nuovo in frigo per una ventina di minuti. Scalda una padella antiaderente aggiungendo un bel filo d’olio, cuoci i burger per circa 5-6 minuti a fiamma media, avendo cura di girarli a metà cottura.
Per i cipollotti grigliati
Cipollotti freschi, circa 10-12
Olio evo, q.b.
Sale fino, un pizzico
Scalda una padella antiaderente e versaci un bel giro d’olio, e fai saltare a fiamma media, per un paio di minuti, i cipollotti, (dopo averli mondati, lavati e tamponati con un canovaccio in cotone) – i più grandi ovviamente divisi a metà, in modo da assicurare una cottura uniforme. Trasferisci con cura i cipollotti su una piastra rovente e grigliali circa un paio di minuti per lato. Trasferisci su un piatto e aggiungi un pizzico di sale fino.
Per la glassa piccante al balsamico:
150 ml di aceto balsamico
1 cucchiaino di fecola di patate
1 cucchiaino di sciroppo d’acero
½ cucchiaino di peperoncino in polvere
1 tazzina di acqua tiepida
Metti in un pentolino l’aceto e porta ad ebollizione. Nel frattempo sciogli la fecola nella tazzina di acqua, aggiungi lo sciroppo d’acero e il peperoncino in polvere; appena l’aceto inizia ad evaporare aggiungi a filo il contenuto della tazzina, mescolando energicamente e velocemente con l’aiuto di una frusta. Lascia bollire a fiamma bassa per circa 30 secondi sempre mescolando con la frusta. Allontana dal fuoco e fai raffreddare.
Come servire:
Taglia a metà ogni panino e disponi i burger; distribuisci i cipollotti, versa un bel giro di glassa piccante al balsamico, quindi servi, magari con una bella birra ghiacciata.
Lisa dice
Meravigliosi questi burger, belle belle anche le foto! Ciao 🙂
Damiana dice
Mi son persa nel verde intenso dei burger, sulla griglia saporita dei cipollotti, nel gusto intenso della glassa e poi accomodata sulla sofficità dei panini alle noci. Insomma cara, mi sono cullata nel tuo post come nell’alcova del tuo albero di melo. Ho osservato te da grande, da fanciulla con un immensa serenita’, mentre gustavo i tuoi meravigliosi panini.
Sei stupenda! ?
tamara dice
Che meraviglia Ale, questi panini sono da portare sotto a quel melo per gustarseli ascoltando il piacevole suono dei ricordi.
Ti abbraccio
saltandoinpadella dice
Ora vorrei tanto potermi rilassare su uno sdraio in mezzo a un bel prato sotto l’abbraccio tenero di un grande albero, godermi l’arietta fresca e uno di questi panini. Anche le mie nipotine sono entrate in modalità “voglio giocare fuori” e questa loro energia si trasmette a tutti quelli che le circondano. Sorrisi, salti, corse, risate, scalate.
Mi piace molto questo post, mi piace la luce, mi piacciono i colori dei burger, dei panini, mi piacciono quei cipollotti grigliati (che mi fanno una tentazione terribile) e mi piace quel senso di freschezza che trasmetti
zia Consu dice
Grazie x averci portato con te in questo viaggio attraverso i ricordi…e x averci regalato il sorriso dei tuoi bimbi 🙂
La ricetta è golosissima e tutta da copiare <3
lucy dice
bellissimi e soprattutto buoni e poi mi piacciono le foto, i contrasti e i colori
Ketty Valenti dice
Ieri non ho fatto in tempo ma adesso eccomi qui non volevo davvero perdermi questo articolo così bello sotto ogni punto di vista, complimenti sinceri per trovo tutto molto bello!
Laura e Sara Pancettabistrot dice
Ale, quanto vorremmo essere lì con te nella tua bellissima cucina di campagna…e camminare insieme a quel melo, giocare con i tuoi bimbi ed infine coccolarci con questi meravigliosi burger!! La luce è stupenda e la ricetta è golosissima, bravissima tesoro!
Un grande abbraccio, we love u 🙂
Francesca P. dice
Si sente quando c’è l’ispirazione diversa, quando la luce bussa più forte e svela tutto, quando le parole, come i ricordi, scivolano fuori senza essere trattenute e quando il verde diventa più intenso…
Ho giocato ieri con piselli e timo, quindi immagino la bontà dei tuoi burger. E le foto si lasciano mangiare allo stesso modo…
Alessandra dice
Che sogno le tue parole, Ale. Scorrendo “un’adolescente grata” un brivido mi ha attraversata. Mi piacerebbe vedere i tuoi occhi. Un forte abbraccio, Tesoro! :*
Margherita dice
Che ti devo dire… mi sarebbe piaciuta l’Alessia in versione invernale come quella in versione estiva. Quella del liceo, come quella di adesso. Mi chiedo spesso come sarà il mio bambino in qualche anno, chissà …. mi godo questi burger meravigliosi, incastonati in questi gustosissimi panini alle noci, come smeraldi preziosissimi….
Ros dice
“Sono stata un’adolescente grata” è una frase che racchiude tutto il bello e il buono di quello che hai vissuto e che ti ha resa la bella persona che sei oggi 🙂 i tempi cambiano ed anche gli spazi e le abitudini ma anche i tuoi figli si sentiranno degli “adolescenti grati”. Grazie per avermi portata con te nel ricordo della tua adolescenza e grazie per questa meravigliosa ricetta che racchiude tutti gli splendidi colori della primavera 🙂
Chiara dice
Non scrivi quasi mai di te, ma è stato bello oggi aprire il tuo blog e trovarci dentro un racconto, un ricordo, come fossero tante fotografie ravvicinate, di quelle un po’ ingiallite e rovinate, che però vengono custodite come tesori preziosi. Mi è sembrato di poterti vedere, il passaggio dall’inverno all’estate, la luce del sole che si fa più intensa e sembra rendere più vividi anche i nostri colori…e poi l’ale di ora, cresciuta, ma con la stessa magia che la avvolge! La ricetta poi l’ho adorata, in ogni sua più piccola parte <3 ti abbraccio forte, buon fine settimana e grazie per le belle parole che lasci sempre sempre sul mio blog!
tritabiscotti dice
Adoro questi burger, vivaci come il verde che li colora e naturali con i loro ingredienti, come lo sei tu..
Anche io ho sempre adorato il passaggio verso la stagione calda e mai il viceversa.. E anche io come te ho come tramite la carnagione terribilmente chiara.. Ma che importa cara Ale? 😉
Un grande abbraccio
Monica dice
Mi sono persa, mi sono persa nelle tue parole e nei ricordi di gioventù.
Mi sono ritrovata immersa nei miei anni giovanili, tra nascondino e le corse nei pendii scivolosi.
Mi sono innamorata dei colori di questi panini, così deliziosi, ricchi eppure delicati, profumati e che donano il sorriso.
Sei speciale, nelle parole e in cucina, dolce e posata, bella e delicata.
Un bacio grande
Debora dice
Buonasera,
È possibile usare il latte vaccino al posto di quelli di riso?
Grazie
mieleselvaggio dice
Certo Debora, utilizza pure il latte che preferisci, il risultato sarà altrettanto squisito! 🙂