Presto corriamo, andiamo a ripararci sotto quel chiosco abbandonato!
E cosi fecero.
Corsero, coi prendisole in testa, con gli asciugamani arrotolati sotto le braccia, coi pareo svolazzanti.
I secchielli, le palette e le formine, ormai coperti di sabbia bagnata, sembravano resti di un’antica civiltà.
Solo io e le mie sorelle restammo impassibili, ferme come statue a goderci la pioggia. Scese prima piano, poi più insistente, poi di nuovo piano. Sembrava che le nuvole andassero sull’altalena.
Quella pioggia inaspettata ci sorprese, ma non ci spaventò, anzi: la spiaggia che si estendeva per centinaia di metri per una mezz’oretta fu tutta nostra. Eravamo felici pur temendo la chiamata dei nostri genitori, che da un momento all’altro sarebbero potuti sbucare dalla finestra per chiamarci a gran voce.
Alessiaaaaa, Ericaaaaa, Giorgiaaaaaa!
In quest’ordine, che poi è esattamente l’ordine in cui ci siamo affacciate al mondo.
Era fine giugno, era il lontano 1995, era quasi l’ora del tramonto. Quando la pioggia si calmò, i più uscirono dalla tana del chioschetto, vennero a raccogliere le loro cose rimaste, e se ne andarono. Restammo noi e pochi altri.
Il mare, che fino a poco prima aveva assunto lo stesso colore grigio del cielo e che si era pure gonfiato un po’, tornò quasi magicamente a quelle tonalità di trasparente-verde-azzurro-blu che ancora non sono capace di descrivere nonostante siano passati, ahimè, 22 anni. Insomma, riprese il suo aspetto di sempre: luccicante e dorato, perché nel frattempo era pure rispuntato il sole, e il cielo si era riappropriato del suo azzurro.
Andammo verso il bagnasciuga tenendoci per mano, inseparabili, e fiere di aver resistito alla tentazione di correre al riparo (ma comunque convinte del fatto che la pioggia è molto molto affascinante anche se goduta dalla finestra, magari con un panino in mano).
Il mare aveva portato sulla riva conchiglie, vetri levigati, un braccialetto di legno, e le alghe.
Fu subito amore.
Preparammo polpette di sabbia condite con gusci di telline e alghe come contorno. Sistemammo il tutto sulle foglie di limone prese direttamente dal nostro giardino: erano piccoli bocconcini da mangiare con le mani guardando il mare.
Eravamo così soddisfatte di quel menù di mare che continuavamo a guardarlo e a sistemarlo senza renderci conto che il sole si era quasi completamente nascosto dietro la linea dell’orizzonte.
Alessiaaaaa! Ericaaaaa! Giorgiaaaaaaa! – ci chiamò mio padre – è pronta la cena!
Decidemmo di lasciare tutto così, convinte che qualcuno avrebbe mangiato quella cenetta guardando il mare.
La mattina seguente trovammo sulla spiaggia solo le foglie di limone: delle polpette e delle alghe neppure l’ombra. Sicuramente, ci dicemmo, nel buio della notte tre sirene hanno sfidato il mare e la spiaggia, per mangiare le nostre polpette. Ora saranno tornate al centro del mare, e quasi sicuramente ci osservano giocare con le alghe e le conchiglie madre perla, sognammo.
Queste due portate sono state realizzate pensando al mare, a quei giorni, a quella stravaganza sognante che mi apparteneva quando ero bambina. Ma stavolta ho cucinato sul serio! E con i prodotti della storica fattoria Il Palagiaccio.
Allora, partiamo dagli jiaozi. L’impasto più semplice del mondo: acqua e farina (integrale e di tipo uno).
E’ il ripieno a fare la differenza: alghe, patate, qualche foglia di spinacino e Fior di Mugello, un formaggio che adoro particolarmente, tra l’altro già provato in questi ravioli. Un ripieno delicato, fondente, saporito, verde alga.
I rolls. Crepes realizzate con farina di ceci e acqua, farcite con avocado, cipollotti e Blu Mugello, uno dei formaggi più saporiti del mondo, profumato, piccante, sembra quasi speziato. Tagliate a rondelle, da mangiare, come i ravioli, con le bacchette.
Sembra un menù complicato ma vi assicuro che non lo è: sono semplicemente uscita fuori dagli schemi, mi sono lasciata ispirare dagli ingredienti a disposizione e dai ricordi, soprattutto dai ricordi.
Jiaozi integrali al vapore con alghe e Fior di Mugello e rolls di ceci con avocado e Blu Mugello
Ingredienti per 4 persone
Per gli jiaozi
150 g di farina di tipo 1
50 g di farina integrale
1 pizzico di sale
110 ml di acqua tiepida
*
5 patatine novelle cotte al vapore
100 g di alghe già reidratate in acqua tiepida
50 g di spinacini cotti al vapore
100 g di Fior di Mugello
Sale
Olio evo
1 spicchio d’aglio
Mescola le farine, disponile a fontana. Aggiungi al centro un pizzico di sale e l’acqua. Lavora il tutto sul piano fino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo. Forma una palla e lasciala riposare a temperatura ambiente sotto una ciotola a campana.
Scalda un filo d’olio in una padella antiaderente assieme allo spicchio d’aglio in camicia. Ripassa velocemente gli spinacini, aggiungi le patate schiacciate e infine le alghe. Salta il tutto un paio di minuti e metti da parte a raffreddare.
Stendi l’impasto sul piano fino a renderlo spesso un paio di millimetri. Con un coppapasta ricava 20 dischetti.
Taglia a dadini piccolissimi il Fior di Mugello e uniscilo al condimento, mescolando per bene.
Disponi al centro di ogni disco un cucchiaino colmo di ripieno. Bagna con un poco di acqua tiepida il bordo di mezzo disco. Chiudi a mezzaluna premendo con attenzione sui bordi per far aderire bene l’impasto. A questo punto crea delle piccole pieghe da un angolo all’altro (è molto semplice, e comunque sul web ci sono un sacco di video da cui prendere spunto).
Fodera il tipico cestello per la cottura a vapore con un foglio di carta forno. Disponi pochi ravioli e ben distanziati tra loro sulla griglia. Coperchia e lascia cuocere per circa 15 minuti.
Per i rolls:
60 g di farina di ceci
1 cucchiaio di olio evo
½ cucchiaino di sale
125 g di acqua
Olio evo
*
½ avocado
6 cipollotti
80 g di Blu Mugello
Sale
Olio evo
Limone
In una ciotola mescola la farina di ceci assieme all’acqua, il cucchiaio di olio evo e il sale. Fai riposare 5 minuti.
Monda i cipollotti e lasciali ammorbidire in un padellino antiaderente assieme ad un filo d’olio evo e ad un pizzico di sale.
Ungi leggermente un padellino antiaderente e versaci un mestolo di pastella di ceci (con quelle dosi io ne ho preparate tre). Appena vedrai che sulla superficie cominciano a formarsi delle bollicine, capovolgi delicatamente la crepe, fai cuocere ancora un pochino (non troppo, altrimenti si spezzano). Metti da parte e procedi alla cottura delle altre due.
Taglia a fette sottili l’avocado e condisci con un pizzico di sale, dell’olio evo e un po’ di succo di limone appena spremuto. Disponi su ogni crepe le fettine di avocado, due cipollotti e il Blu Mugello tagliato sottile. Arrotola ogni crepe su se stessa, molto delicatamente. Taglia a rondelle non troppo sottili e se preferisci guarnisci ogni rolls con una bacca di pepe rosa.
Per la salsina di accompagnamento (sia per gli jiaozi che per i rolls)
4 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaino di miele
Sesamo
Semi di nigella
Erba cipollina
Mescola la salsa di soia assieme al miele, aggiungi il sesamo, i semi di nigella e l’erba cipollina tagliata sottile. Distribuisci nelle ciotoline.
lisa fregosi dice
Bellissima proposta davvero!!!
Complimenti sono rimasta affascinata!
Laura e Sara Pancetta Bistrot dice
Buongiorno Ale, finalmente passiamo a commentare queste meraviglie *.* hai creato un menù fantastico, dall’aspetto fusion, come piace a noi 🙂 Un tuffo nel passato leggere del tuo ricordo, fantastiche le polpette di sabbia ed alghe….vedi che eri già troppo avanti?
Sicuramente la piccola Ale aveva già le idee chiare, a partire dall’impiattamento fighissimo sulle foglie di limone!!
Un bacione e foto stupende!!!