Se vi chiedessero di trovare il momento in cui la vita vi ha messo davanti ad un bivio, il momento che ha stravolto per sempre quello che pensavate fosse il vostro giusto percorso, ne sareste in grado? Di analizzare e sviscerare la vostra storia a tal punto da trovare il punto di svolta? Perché non parlo di incroci, parlo proprio del bivio. E non lo faccio per gustare una storia diversa immaginando scene alla Sliding Doors, no. La mia realtà è già abbastanza confusa e non ho voglia di parallelismi, spesso pregni di rimpianti e rimorsi.
Io so quando ho incontrato quel bivio, eccome se lo so. E riesco a descrivere chiaramente anche tutti gli anelli che inevitabilmente si sono legati all’evento alpha. E vi dico di più: scene, considerazioni e conclusioni tragicomiche ce le ho anche in testa, credetemi.
Questi giorni di isolamento mi stanno mettendo a dura prova creando scene del terzo tipo dalla mattina alla sera. Di certo non è semplice. Ma questo credo riguardi un po’ tutti: la preoccupazione con cui si guarda al domani, le mani legate sui progetti a lungo termine, le enormi difficoltà economiche, la paura nuda e cruda, le notizie false e pompate, che prima leggi l’articolo e poi fai una ricerca sull’autore, sulla sua nomea, sulle fonti, sull’aggiornamento dei dati. Così ti fai l’idea se puoi abbracciare o meno quel pensiero. I compiti a casa, le lezioni, rimanda i lavori svolti, da jpeg a pdf, gli zaini, è arrivata la cassa integrazione?
Sembra tutto così difficile e farraginoso.
Così da buona misantropa non ho fatto altro che chiudermi ancora di più a riccio, facendo però attenzione a chiudere nel mio stretto cerchio tutte le persone e le attività a cui tengo: ed è spaventoso ammettere che sia le une che le altre si contino sulle dita di due mani, al massimo tre.
Come si dice, pochi ma buoni, no? Ecco.
Fougasse alle noci
Ingredienti per 3-4 pani
500 g di farina 1
300 g di semola
200 g di farina integrale
730 ml acqua+2 g lievito di birra fresco
1 cucchiaino di zucchero
300 g di noci
Procedimento
Sciogliete il lievito assieme allo zucchero in un poco d’acqua prelevata dal totale. Versate le farine e il sale in una ciotola e aggiungete l’acqua con il lievito mescolando con un cucchiaio di legno, poi aggiungete il resto dell’acqua sempre mescolando con un cucchiaio di legno.
Fate riposare 10 minuti, coprendo con la pellicola. Inumidite le mani e prendete piccole porzioni dal perimetro dell’impasto e ripiegate verso l’interno della ciotola. Fate riposare 10 minuti, procedete di nuovo con le pieghe, sempre con le mani umide. Dopo 10 minuti, fate un altro giro di pieghe. Attendete mezz’ora e trasferite l’impasto in frigorifero per la notte.
La mattina seguente togliete la ciotola dal frigorifero e lasciate a temperatura ambiente un paio d’ore. Rovesciate l’impasto sul piano leggermente infarinato (io ho usato la farina di semola), aggiungete le noci tritate grossolanamente e poi piegate i bordi verso l’interno inferiore e pirlate la massa. Dopo una mezz’ora dividete l’impasto e stendete con la punta delle dita fino ad ottenere una forma a goccia, non troppo precisa. Incidete come più vi piace. Con la massima attenzione trasferite su una teglia rivestita di carta forno e spolverata di farina (io sempre semola). Fate lievitare un’oretta, se necessario ripassate un poco i tagli, praticate delle piccole incisioni prestando la massima delicatezza, infornate a 200° per i primi 10 minuti, poi abbassate a 190° e cuocete per altri 15-20 minuti.
debora dice
Anch’io so esattamente quale sia stato il Bivio.
Lo conosco bene. Lo ricordo ancor meglio. Così come conto, e non sulla punta delle dita purtroppo, tutti gli errori che ne sono derivati.
Ma da quella strada sbagliata sono giunte anche tante cose belle e pure quelle per fortuna non sono pochissime. In questi giorni di ansia e follia ho cercato di trovare come te delle ancore: la famiglia, le foto, i mie ragazzi, i ricordi belli, il tempo tutto per me improvvisamente a disposizione. E poi
i blog a cui tengo. Come il tuo.
Così mentre organizzo di preparare i tuoi biscotti per ora mi gusto la fugasse.