‘Libero com’ero stato ieri, ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi,
adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori…
come Mastroianni anni fa,
sono una nuvola, fra poco pioverà
e non c’è niente che mi sposta
o vento che mi sposterà…’
(Giudizi Universali, S. Bersani)
Ingredienti per 12 panini:
Farina di grano tenero macinata a pietra, 500 g
Lievito di birra fresco, 3 g
Acqua a temperatura ambiente, 130 ml
Miele, 1 cucchiaino
Uvetta, 160 g
Zucchero semolato, 100 g
Rosmarino fresco, 3 rametti
Sale, 1 cucchiaino
Olio evo, 100 ml + un po’
Per la finitura:
Zucchero, q.b.
Acqua, q.b.
Procedimento:
Sciogli il lievito nell’acqua assieme al cucchiaino di miele; lascia riposare per 5-10 minuti.
Versa l’olio in un padellino, aggiungi i rami di rosmarino e fai cuocere a fiamma medio-bassa per circa 10 minuti; filtra e fai quindi raffreddare.
Metti le uvette in una ciotola coperte con acqua per almeno una trentina di minuti, scola e asciuga.
Setaccia la farina, disponila a fontana e man mano aggiungi l’acqua in cui hai sciolto il lievito e l’olio. Inizia ad impastare praticando pieghe e stiracchiamenti, aggiungi il cucchiaino di sale e lavora l’impasto ancora con energia. Aggiungi anche le uvette e lavora fino a che non vengano completamente incorporate all’impasto.
Ungi una capace ciotola, disponi il panetto sul fondo, copri con la pellicola trasparente e poi avvolgi l’intero recipiente in un panno di cotone. Fai lievitare a temperatura ambiente (circa 20-21°) per almeno 12 ore.
Trascorsa questa prima lievitazione, rovescia l’impasto sul piano da lavoro e senza sgonfiarlo dividilo in dodici parti. Forma dei panini che disporrai su una leccarda foderata di carta forno. Lasciali riposare a riparo da correnti, coperti da un panno in cotone per almeno un’ora e mezza;
Pratica degli intagli a croce sulla superficie di ogni panino; spennellali delicatamente con un filo d’olio evo e inforna a 180 per circa 25 minuti; prepara uno sciroppo con acqua leggermente calda e zucchero; spennella ogni panino e inforna di nuovo per 5 minuti.
Fai raffreddare su una gratella, quindi servi.
Marghe dice
Questa canzone mi fa tornare in mente la pioggia osservata appiccicata a una porta-finestra, da adolescente. Vicino al termosifone che papà teneva sempre bollente. E’ una canzone malinconica e dolce, mi è venuta voglia di riascoltarla in silenzio, sul divano con te, sonnecchiando e sbocconcellando questi panini che sanno di casa. Un tesoro da custodire, questo sei.
Paola dice
Mi ci sono sempre trovata nelle parole di questa canzone, dalla prima all’ultima. E ancora oggi, soprattutto oggi, che leggo sembra di ritrovarmi, ancora.
Hai abbinato canzone a i piccoli pois che puntellano il tuo pane, come piccoli puntini da unire, per tracciare linee semplici di un percorso da seguire, una volta aperta quella porta.
zia Consu dice
Adoro questo pane e le tue foto mettono l’acquolina 😛
lucy dice
Questo pane è uno spettacolo, è da tanto che voglio farlo, mi intriga il profumo del rosmarino e qui la croccantezza della crosta
tritabiscotti dice
E’ sempre bello venire da te, leggerti e gustare queste delizie..
E’ una ricetta che mi riprometto di provare da tempo e ora con la tua versione so di andare sul sicuro!
Un abbracciotto Ale.
Smack
Ilaria Guidi dice
Bellissime foto, bellissimo il pane, bellissima tu! 🙂 Sei sempre bravissima Ale!!
Margherita dice
C’é qualcuno che non conosce questa canzone??? Credo di no… ma come sempre vado sempre troppo di fretta per accorgermi di certe sfumature. Il pan di ramerino…. una delle cose che mi ricorda forse più di tutti “casa” e la genuinità di certe cose che facevo quando abitavo in Italia, come una routine, e che ora, viste da lontano mi mancano moltissimo. Quanto sarà bello leccarsi le dita dopo aver mangiato un pan di ramerino???
Lilla dice
Ciao Alessia,questi panini mi intrigano…che tipo di farina hai usato?
mieleselvaggio dice
Lilla buongiorno! Ho utilizzato una farina di grano tenero macinata a pietra, proprio come trovi specificato tra gli ingredienti 🙂
Lilla dice
Alessia grazie per la sollecita risposta,perdona l’ignoranza ma per i lievitati sono una neofita,intendi una farina di tipo 1 macinata a pietra (ad esempio Petra 1 ,per intenderci)?Grazie per la tua grande gentilezza,adoro le tue ricette senza burro e con farine integrali,ti auguro una buona serata.
mieleselvaggio dice
Lilla innanzitutto grazie dei bellissimi complimenti 🙂 ti posso garantire che per una foodblogger ricevere questo genere di apprezzamenti è davvero il massimo 🙂 e poi scusami, sono io a non aver capito la tua domanda: allora, farina tipo 1. Si lavora bene e non è particolarmente raffinata. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti ti prego di non esitare, io cerco di rispondere appena posso, mi fa piacere, davvero. Ti stringo e buon impasto!