E’ buona abitudine attendere e ammirare i tramonti sulla spiaggia. E’ uno spettacolo commuovente, diverso ogni volta, con mille sfumature e significati diversi che riflettono sulle calme acque. Tutto si tinge di rosso e di oro, le linee si ammorbidiscono, le ombre si allungano quasi a volersi imprimere maggiormente sulla spiaggia. Vocine di bambini in lontananza, qualche capriccio per non andare via. Il mare non lo si vorrebbe mai lasciare. E l’alba, l’avete mai aspettata? Vi è mai capitato di assistere al risveglio del sole e del mare?
Forse la più bella vacanza. Nella splendida Maddalena, isola perla e paradiso della Sardegna. Dieci giorni, volati troppo in fretta, ogni giorno almeno due spiagge diverse, come a voler mangiare tutto.
Una vacanza al femminile, eravamo in tre: io, mia sorella Giorgia e Simona, amica comune. Con la mia storica Twingo nera ci siamo arrampicate ovunque. Spesso parcheggiavamo nelle piazzole apposite e proseguivamo a piedi, nei sentieri, per i pendii, lungo i crepacci. Zaino in spalla e infradito ai piedi, ci prendevano per delle pazze, qui ci si viene con le scarpe da trekking, non ve l’hanno detto?
Iniziavo la mia giornata prestissimo, alle 5 ero già sullo scoglio nascosto della spiaggetta vicina all’appartamento affittato. Un post-it scritto in fretta, tornerò, un caffè caldo nella bottiglia di vetro del succo di frutta. E poi… solo io e il mare. Ancora buio, ancora minaccioso. Quasi percepivo la vita sott ’acqua. Un silenzio assoluto, uno spettacolo meraviglioso, la giornata che cominciava annunciandosi con qualche riflesso argenteo sull’ acqua. Indescrivibile, emozionante, maestoso. Il sole pian piano si apriva davanti ai miei occhi, e diventavo rosa anch’io. Solo allora sorseggiavo il mio caffè, accompagnata dalla natura che stiracchiandosi iniziava a pulsare.
In casa giusto il tempo di fare una doccia, mangiavamo fuori, la sera… ma il pranzo era al sacco e la mia smania di sentire in l’odore del pane ha vinto anche lì. La borsa frigo piena di acqua e panini con zucchine grigliate e pomodori a fette, una foglia di basilico, qualche fetta di melone.
Perché l’alba ha i colori caldi del tramonto, ma è molto più tenue e delicata. Questa ricetta l’ho pensata proprio su quello scoglio. Da sola e mentre ero rosa.
Ingredienti per un pane
Farina Aida per pane (semintegrale con lievito di pasta madre), 500 g + un po’
Acqua, 350 ml
Zucchero di canna, la punta di un cucchiaino
Sale, un cucchiaino raso
Semi di girasole, 120 g + un po’
Olive nere, 80 g + un po’
Timo fresco, 5-6 ramoscelli
Procedimento
Sciogli all’interno dell’acqua leggermente tiepida lo zucchero di canna, in una capace ciotola setaccia la farina, aggiungi il cucchiaino di sale, i semi di girasole, le olive nere denocciolate tagliate a rondelle e le foglioline di timo.
Mescola con un cucchiaio di legno ed aggiungi a poco a poco l’acqua. Da una mescolata veloce, copri con la pellicola e lascia risposare a temperatura ambiente per 12 ore.
Spolvera un piano il legno con un poco di farina e rovesciaci sopra l’impasto che sarà cresciuto e avrà formato sulla superficie tante piccole bolle. Con l’aiuto di una spatola allunga leggermente l’impasto e poi ripiega verso l’interno i lati, tutti e quattro. Spolvera con la farina un canovaccio pulito, disponilo su una placca da forno e con la massima attenzione trasferisci l’impasto al centro, facendo in modo che le pieghe stiano sotto. Copri a campana con una ciotola e lascia riposare, sempre a temperatura ambiente, per altre sette ore.
Prepara due contenitori in coccio che possano andare in forno e che combacino per formare una campana, l’uno sull’altro; mettili nel forno e accendilo a 230°. Attendi che siano roventi (io ho atteso circa 20 minuti), spolvera con un poco di farina il contenitore che utilizzerai come base, io ne ho utilizzato uno con diametro di 24 cm, e rovescia al suo interno l’impasto, stavolta con le pieghe all’ insù. Spolvera leggermente la superficie di farina, aggiungi una manciata di semi di girasole e qualche oliva; coperchia con l’altro contenitore e disponi in forno sempre caldo a 230°.
Cuoci il pane per circa 40 minuti. Rimuovi quindi il coperchio e continua a cuocere il pane per altri 15 minuti. Togli anche il contenitore in cui è stato cotto il pane, spegni il forno e metti il pane al suo interno con lo sportello aperto a metà.
Lascia raffreddare su una gratella, quindi servi.
Ilaria Guidi dice
Che pane meraviglioso…poesia allo stato puro…fotografie bellissime, rustiche e piane di calore…ciò che scrivi poi tocca sempre l’anima…complimenti cara Ale ♥
Un abbraccio grande grande…
Michela dice
Presente!! Eccomi!!,
Io sono quella che insieme alla mia amica scendevamo dall’albergo alle 5 di mattina a fare il bagno immerse nel rosa di cui si tinge tutto prima che il sole sorga. Che meraviglia mi hai ricordato. E il tipo della reception che ci guardava stupito come a dire “ma dove vanno queste?!”
Bellissimo il tuo pane.. Ma sbaglio o viene un pochino sciapo con un cucchiaino raso di sale?
:*
Un abbraccio bella donna <3
Margherita dice
Con una cornice come questa (Twingo compresa) direi che la ricetta non poteva essere una delusione. Si hanno sempre grandi idee quando si hanno calma e silenzio attorno a noi. Chissà come sarai stata bella colorata di rosa!
Lilli nel paese delle stoviglie dice
ammirare il tramonto mi trasmette sempre pace, serenità, che sia al mare o in montagna, dove vado più spesso, sto lì seduta e lo guardo, cogliendo la luce che cambia, cala, i colori che mutano, la forma delle nuvole, mi piace da matti aspettare di vedere il sole calare! è un momento in cui i pensieri viaggiano, spesso momento di scelte! hai creato un gran pane, e hai rievocato bei ricordi, di sole, vacanze, scarpe sbagliate, alzate presto per vedere l’alba, gustarsi il panorama, il silenzio, il cambio delle spiagge per non volersene perdere nessuna! ti abbraccio! forte!
Simo dice
come si fa a resistere ad una meraviglia di pane così?!
Marghe dice
Quel rosa io lo vedo e mi abbaglia. Ma nessun occhiale da sole potrebbe mai smorzare quella tua luce intima e intensa, che mi parla e a cui il mio cuore risponde, senza remore, a tu per tu.
Ti adoro, adoro quella che sei stata e ancor di più – se possibile – quella che sei <3
tritabiscotti dice
Tesoro, che bei ricordi mi hai fatto tornare alla mente.
La Sardegna prima, che negli anni scorsi é stata vissuta proprio come la dici tu, nella frenesia di vedere più posti possibile..
E la Corsica poi, dove tra gli amici io sono sempre stata quella che si alzava presto (ma mai abbastanza per vedere l’alba), e si rifugiava nella spiaggia del campeggio nell’attesa che gli altri si alzassero, comprando, tornando indietro, le brioche per tutti…
E mi hai solleticato una nuova ricetta e un nuovo post..
Sei magica e io ti stringo forte!
Che bellissimo pane, sa del caldo estivo e dei sapori dell’estate.
Smack
Tamara dice
Ale….
se mi dai la Sardegna, te stessa, il tuo scoglio e il tuo pane…io sono una donna felice <3
zia Consu dice
Che bellissime emozioni mi hai trasmesso. Ricordi che non abbandoneranno facilmente il tuo sensibile cuore ed accompagneranno il profumo di pane che si fonde con la luce dell’alba..
Marta e Mimma dice
sento l’odore del pane, cara Alessia, come se fosse nel mio forno…
Laura e Sara Pancettabistrot dice
Ale stamattina ti ho letta di nascosto dall’ufficio e mi hai messo una serenità addosso…mi hai fatto ripensare ai tramonti sulle spiagge….quando il mare diventa piatto e di colore argento, l’acqua tiepida che ti invita ad un ultimo tuffo, la sabbia finalmente non più bollente e la spiaggia che diventa luogo di poche intime persone. Che sogno!!!
Stupendo e commovente questo pane con questi bellissimi scatti!!
Un abbraccio <3
L.
Francesca P. dice
“… e imparerai che per morire ti basterà un tramonto…”
Mi hai fatto venire in mente le parole di questa canzone, dal titolo quanto mai “giusto”: La Vita è Adesso.
Ma se il tramonto vede il sole andare a dormire, l’alba è la rinascita. Un nuovo giorno, sempre.
L’alba più bella l’ho vista attraverso una piccola finestra di una mansarda siciliana, a Marzamemi, 6 anni fa. Quando ero azzurra, quando sembrava di avere le mani piene e quando era tuttocosìforte. Il mare a pochi passi, il cielo che cambia sfumatura, il silenzio intorno, qualche barca solitaria a navigare. Bello davvero.
Le vacanze al femminile le ricordo con altrettanto piacere. E anche nostalgia, sai? Mi facevano sentire così libera, così “leggera” dentro. Infatti sono tornata a organizzarle. E spero di essere rosa anche io, quel rosa antico che ben si sposa a tutti i tramonti che verranno…
(e il tuo bellissimo pane è tondo come il sole che stringeremo: profumato, originale, vero)
Elisa dice
Ti immagino su quello scoglio,tinta di rosa che sorseggi il tuo caffè dalla bottiglietta di vetro.
Un bellissimo scorcio poetico,proprio come te cara Alessia! <3
saltandoinpadella dice
Anche io ho una twingo vecchia come me e ci vado dappertutto Di mattina all’alba però sono più da corsa nella pineta. è proprio alla mattina presto che mi vengono le idee per le prossime ricette da sperimentare 🙂
Avete fatto benissimo a regalarvi una settimana di relax e tranquillità, ve la meritate tutta.
Il pane deve essere delizioso, con le olive e il timo deve proprio avere il profumo dell’estate.
Francesca dice
Mi manca una vacanza del genere, mai fatta una vacanza con le amiche. Un po’ è colpa mia, che mi sono sempre sentita inadeguata, poco in sintonia con le altre persone; ai “no” dei genitori non ho mai insistito, non ho mai lottato per ottenere qualcosa, ho sempre e solo lottato dentro di me senza riuscire a esprimere un mio pensiero. Però ho vissuto anche io un bellissimo tramonto, in compagnia di Andrea ad Alonissos due anni fa, e un alba solitaria, in costiera amalfitana in gita in seconda superiore. La sintonia e il senso di libertà che la natura riesce a donarci a volte è sorprendente. Come se ci volesse aiutare a trovare un senso ai pezzi di puzzle della nostra vita.
Mi piace sempre accostare una ricetta a un ricordo. Per me la cucina è anche questo.
Un abbraccio