Ragazzi, dai, svelti, dobbiamo tornare a casa, fare la doccia, devo mettere qualcosa in tavola, forza! Noooo i piedi fuori dal tappetino non devi metterli, Giulio! Roberto, stai infilando la tuta al contrario!
Scene di ordinaria follia nello spogliatoio della palestra prima e dopo la lezione di judo (ovviamente per quanto riguarda il ‘prima’, invertite giusto i verbi: svelti, la lezione comincia, siamo in ritardo, noooo i piedi fuori dal tappetino, stai infilando il kimono al contrario!)… ogni, e ripeto ogni, lunedì, mercoledì e venerdì.
E sulla via del ritorno, ogni lunedì, mercoledì e venerdì, in macchina, facciamo sempre un gioco. A turno i bimbi, che da adesso in poi chiamo con gli epiteti a cui sono più affezionata, pronunciano una lettera dell’alfabeto e da lì dobbiamo dire a turno tutte le parole che cominciano per quella consonante o vocale.
Ieri è stato il turno della lettera C.
Chic (ovvero Roby): Allora comincio io. C come chiasso!
Tippy (ovvero Giulio): C come capanna!
Io: C come costume!
Chic: C come cantilena!
Tippy: C come cuore! Cuore che batte forte innamorato. (Che romantico, ho pensato).
Chic: C come casa! Una casa bellissima che voglio costruire per me e Denise (fidanzatina storica tra l’altro).
Io: C come caminetto! Di quelli caldi caldi e accesi, con vicino le bucce di arancia per profumare tutta la stanza. (Ah proposito, ma i termosifoni li avrò accesi prima di uscire?)
Chic: C come chitarra, quella che voglio imparare a suonare quando sono grande.
Tippy: C come carote, quelle che hai cucinato l’altro giorno.
Chic: C come classe, come quella di quest’anno piena di compagni. Mamma ho detto un’altra parola con la C, compagni!
Io: Bravo Chic!
Tippy: C come colombe, quelle bianche che qualche volta vediamo volare sopra il nostro cielo a casa (si sa, ogni casa ha un proprio pezzetto di cielo, no?)
Chic: C come curiosità! Mamma io vorrei tanto essere curioso sempre e viaggiare per il mondo e scoprire cose nuove.
Io: Bravo Chic! Essere curiosi è una cosa bellissima e io sarei tanto felice se mi raccontassi le tue nuove avventure quando verrai a trovarmi.
Chic: eh mamma ma io le voglio fare con te le avventure. Come quest’estate quando tu e Gigi avete spinto il materassino con noi sopra fino allo scoglio, te lo ricordi quanto ci siamo divertiti?
Tippy: siiiiii ci siamo divertiti tanto!
Chic: Ecco mamma io voglio sempre farle con te le avventure.
Io: Amore mio ma io e te ne vivremo mille ancora di avventure insieme, però arriverà un giorno in cui diventerai grande e sentirai il bisogno di viaggiare da solo, con gli amici, con il tuo amore. Io ti aspetterò sempre e tu mi racconterai di coccodrilli e ghiacciai.
Chic: Mamma ma posso portarmi la tua macchina fotografica così scatto le foto belle anch’io?
Io: Certo! A patto che mi riempi il frigorifero con le calamite che prenderai nei posti che visiterai.
Tippy: Calamite! Calamite inizia con la lettera C!
Io: bravo Tippy! Ottimo! (Lo credevo distratto visto che stava scarabocchiando il vetro col fiato e col dito. Sti bambini riescono sempre a sorprendermi).
Tippy: Mamma, C come cacca. Me la sto facendo sotto.
(Appunto).
Tarte tatin carote e rosmarino
Per uno stampo da 22 cm
Ingredienti per la pasta sfoglia:
200 g di farina (più un po’ per lavorare l’impasto)
5 g di sale
30 g di burro morbido
200 g di burro a temperatura ambiente
15 cl di acqua fredda
Per il condimento:
300 g di carote (peso al netto degli scatti)
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaino di rosmarino secco
5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
½ cucchiaino di sale fino
Procedimento:
Versa la farina in una capace ciotola e aggiungi il sale. Unisci il burro morbido e lavora con la punta delle dita, unendo a poco a poco l’acqua. Forma un panetto, avvolgilo nella pellicola trasparente e trasferisci in frigorifero per un paio d’ore. Nel frattempo, metti il burro tra due fogli di carta forno e stendilo con il mattarello fino ad ottenere un quadrato spesso all’incirca un centimetro. Riponi in frigorifero.
Trascorse le due ore, stendi l’impasto in un quadrato abbastanza grande da avvolgerci il burro: dopo averlo posizionato in diagonale al centro dell’impasto, ripiega i quattro bordi della pasta verso il centro. Spolvera con un po’ di farina e stendi l’impasto formando un rettangolo spesso un centimetro. Piega l’impasto a portafoglio: prima un lato corto e poi l’altro, verso il centro. Gira di un quarto il quadrato così ottenuto e stendi di nuovo in un rettangolo spesso un centimetro. Piega di nuovo i lati corti verso il centro, avvolgi il quadrato nella pellicola trasparente e fai riposare in frigorifero per un’ora.
Prendi l’impasto e stendilo in un rettangolo, piega i lati a formare un quadrato. Avvolgi di nuovo nella pellicola trasparente e fai riposare in frigorifero un’ora.
Ripeti questa operazione per altre due volte.
Taglia le carote a fiammiferi. In una padella antiaderente metti a scaldare l’olio extravergine d’oliva assieme all’aglio e al rosmarino. Aggiungi quindi le carote e il sale e fai cuocere a fiamma media per circa 5 minuti.
Trasferisci le carote e il loro olio di cottura sul fondo dello stampo. Stendi la pasta sfoglia tra due fogli di carta forno, poggiala sulle carote premendo delicatamente con il palmo della mano per farle aderire al condimento.
Inforna a 185° per circa 30 minuti, servi a temperatura ambiente.
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