Secondo la fisica, un liquido che si trova in due o più contenitori comunicanti tra loro, anche di differente misura e grandezza, in presenza di gravità raggiunge lo stesso livello, creando un’unica superficie. Sale o scende il livello allo stesso identico modo, contemporaneamente. Creando un equilibrio tra i fluidi.
Quello che in pratica poi succede nella vita di tutti i giorni. Gesti, parole, comportamenti e pensieri, azioni e conseguenze. Rapporti, relazioni, equilibri. Ogni diverso ambito può influenzare il nostro umore, i nostri pensieri, dettare i nostri comportamenti. Siamo collegati a numerosi individui, siamo vasi comunicanti. E a seconda dei casi, il livello dentro di noi può salire o scendere.
Pensavo proprio a questo stamattina, mentre al parco osservavo i miei bambini giocare, osare e sporcarsi le mani. Ero lì che speravo di sentire una risposta che arrivasse dalla terra, dall’edera, dal vento. Quando semplicemente una risposta non esiste. Quando in realtà basterà fare del mio meglio. E dire loro un giorno: ‘mamma ce l’ha messa tutta’.
Tornando a casa, e tenendo per mano i miei bambini, ho pensato: quanta responsabilità. Due vasi piccoli, creta da modellare, e ogni mio livello inevitabilmente si riflette in loro. Rientrati a casa, lavate le manine e indossato i grembiulini, abbiamo cucinato. Queste piccole meraviglie. Contrastanti, leggermente piccanti, agrodolci. Quasi contenessero il sapore della vita.
D’altronde poi, basterebbe così poco.
Ingredienti per circa 15 pezzi
Farina di farro, 100 g
Farina integrale, 100 g
Sale, un cucchiaino da tè
Olio evo, 2 cucchiai
Acqua tiepida, 60 ml
Scalogni, 250 g
Olio evo, due cucchiai
Sale, la punta di un cucchiaino
Zucchero di canna, un cucchiaio
Aceto balsamico, ½ tazzina di caffè
Latte di riso, q.b. per spennellare
Procedimento:
Mescola le farine, disponile a fontana, aggiungi il sale, l’olio evo e l’acqua man mano; lavora per bene l’impasto fino a renderlo liscio e compatto. Lascia riposare a temperatura ambiente coperto da una ciotola.
Nel frattempo monda gli scalogni, tagliali a rondelle. Scalda l’olio evo e aggiungi quindi gli scalogni e il sale. Fai cuocere a fiamma media per circa 5 minuti, mescolando di tanto in tanto. Alza la fiamma ed aggiungi lo zucchero di canna e l’aceto balsamico; fai sfumare e aggiungi quindi le prugne selvatiche. Mescola per bene, salta per un paio di minuti, quindi lascia raffreddare.
Stendi l’impasto dello spessore di circa 3-4 millimetri, e ricava 15 dischi (io ho utilizzato un coppa pasta di 10 cm di diametro. Versa un cucchiaino di cipolle e prugne e piega il disco a metà. Sigilla per bene con le dita e con l’aiuto del dorso di una forchetta forma qualche piega. Disponi su una teglia rivestita di carta forno e spennella la superficie delle empanadas con un po’ di latte di riso. Inforna a 200° per circa 15 minuti, fino a doratura.
Lascia freddare, quindi servi.
Margherita dice
Mi piace che tu paragoni i tuoi figli a due vasi di creta da modellare… credo che non avresti potuto trovare metafora più azzeccata. Questa cosa me la devo segnare per un futuro (non troppo lontano ;).
Riguardo alle tue empanadas… mi scappa da ridere, sono la mia prossima ricetta. Ma per quanto buonissime, non sono belle come le tue… che dici magari siamo vasi comunicanti pure noi due??? Un bacio e bravissima.
mieleselvaggio dice
Certo che siamo vasi comunicanti, e non vedo l’ora di vedere le tue empanadas…. ti bacio (e viva la creta!!!!)
barbara dice
Ale è sempre molto bello leggerti…
è vero, volte basterebbe così poco per essere felici,per apprezzare ciò che abbiamo..io sto imparando a ricercarlo in ogni gesto quotidiano tutto ciò!!
ti abbraccio
mieleselvaggio dice
Barbara, e mica me lo scordo il tuo ‘tengo botta’…. <3
Francesca P. dice
E’ strano come la parola “poco” si accompagni a volte al suo contrario… ossia quando si dice “quel poco che è tanto”, quando quel poco può anche essere tutto, quando ha valore soprattutto nei momenti in cui non ci accorgiamo che le distanze crescono e ci sfuggono di mano, pure se all’inizio sembravano così piccole… ma poi diventano oceani e non sempre abbiamo barchette forti come le tue empanadas a farci restare a galla… ma sappiamo nuotare, Ale, prendiamo vento in faccia e schizzi d’acqua ovunque, ma siamo lì, con la nostra creta da modellare, con un’isola a cui mirare, con una nuova ricetta (anche di vita) da inventare…
mieleselvaggio dice
Mi lasci sempre senza parole, tu. Come se aggiungere dell’altro fosse superfluo… vero, sappiamo nuotare, e a quanto pare, anche bene… un bacio
Ilaria Guidi dice
Sono bellissime Ale…anche le foto…hai sempre delle idee meravigliose!…Ed è sempre emozionante leggerti…
Un bacino
mieleselvaggio dice
Grazie bella mia <3
Lilli nel paese delle stoviglie dice
è ufficiale voglio che mi adotti, non sporco, non fiato, non creo problemi ma voglio sedermi alla tua tavola! a me un antipastino così fa impazzire, le cipolle caramellate le metterei anche nel latte!!! sei un portento! anche a me da’ da pensare che siamo tutti collegati, che siamo soggetti a cambiamenti di umore, fatti, scelte in quanto comunicanti con gli altri, una cosa che un po’ credo sia splendida un po’ mi intimorisce!!!! eh si, di cose da dire ne avremmo molte, anche stando in silenzio!!!!
mieleselvaggio dice
Signorina, sono a conoscenza del tuo debole per le cipolle caramellate!!! Quando vuoi, sai dove trovarmi!!!! <3
Marghe dice
Io ogni volta che pens alle vostre sei mani che collaborano, creano, si rubano farina, ne approfittano per farsi una carezza furtiva scambiandosi l’impasto… sinceramente mi commuovo. Quella è l’immagine della famiglia, dove non c’è giusto o sbagliato, c’è solo esclusivamente AMORE nelle sue forme più variegate, con la meravigliosa consapevolezza delle diverse età, di chi ha tutto da scoprire e di chi ha già visto ed è rimasto. E ha costruito.
mieleselvaggio dice
Marghe, spero di lasciare in loro una giusta traccia <3
Reb dice
Tu penserai di avercela messa tutta, loro penseranno che sei la cosa più meravigliosa che poteva capitar loro. Te lo dico con la certezza che solo un figlio può avere nei confronti della madre….Te lo dico perché mia madre combatte ogni giorno con il suo demone primo: Quello di non aver fatto abbastanza! Quasi sempre le mie parole di conforto, di rassicurazione riescono a farle comprendere quanto invece io trovo sia meravigliosa, con le sue fragilità ed imperfezioni, con i suoi modi impacciati e timidi. La madre, in qualunque situazione e modo, sarà sempre un dono prezioso per il proprio figlio, indipendentemente da quale sia il ‘livello’ e l’emotività del momento…..Tutto l’amore che hai negli occhi, sulla pelle, nella carne, che ti vibra nelle ossa, loro lo sentono ed incamerano ad ogni abbraccio e sguardo. Non dubitare mai, per nessuno motivo, di questa cosa. Tu sei un essere meraviglioso! Ma parlando di questa ricetta? Tu non puoi avere idea di quanto io adoro qualunque frutta o verdurina caramellata, cotta lentamente nei suoi zuccheri naturali e aggiunti, che crea quella magia senza pari. Le empanadas con le prugne selvatiche….ma tu quanto mi conosci, per trovare sempre una ricetta che io ami smisuratamente, nemmeno l’avessi pensata apposta per me?!!!!!
mieleselvaggio dice
Reb, come sempre le tue parole sono poesia. Riflessioni sulla riflessione. Sono contenta che queste empanadas ti piacciano, so già cosa prepararti semmai dovessimo vederci… <3
Vanessa dice
Piccoli vasi… hai reso perfettamente l’idea con questa immagine… Quante volte ci penso a quanto la mia stanchezza ed i miei pensieri possano incidere sui miei bimbi…. quante volte mi dico che non è giusto. Eppure è così.. per noi, come lo è stato per le nostre mamme e le nostre nonne prima di noi. E la risposta, quella giusta, te la sei data eccome: l’importante è mettercela tutta. Sono sicura che l’amore con cui riempiamo costantemente quei vasi preziosi, renda forte la creta di cui sono fatti. Sono un po’ assente in questo periodo e ho letto d’un fiato gli ultimi post. Ti stringo forte, sei una grande donna, non dubitarne mai.
mieleselvaggio dice
E tutto d’un fiato sto vivendo questi ultimi tempi…. mettendocela tutta… grazie Vane <3
tritabiscotti dice
Bella tesorina,
sento positività da questo tuo nuovo post..
Bello il paragone dei bimbi come vasi do creta: credo fermamente che i figli siano l’immagine dei genitori, e tu, mia cara, so che “plasmerai” la creta in modo fantastico.
Come fantasticamente hai richiuso le tue empanadas, con attenzione e cura.
Ti strabbraccio!
Smack
mieleselvaggio dice
Grazie bella Bianca! Magari definirla positività è un po’ troppo, ma diciamo sono riuscita ad alzare sguardo e spalle verso il futuro… ti bacio
Michela dice
Già.. Basterebbe così poco.
Sto per diventare madre e che tu riesca a crederlo o no, sento tanto quella responsabilità di cui parli.
E quanto è tanta!!
Forse basterebbe davvero solo fare del nostro meglio.
Ma dirlo al cuore è un po’ complicato.
Un bacino autrice di meraviglie :*
mieleselvaggio dice
Sono sicura che il tuo bel Fagiolino saprà sciogliere ogni dubbio. E ricorda, l’importante è mettercela tutta. E loro, un giorno, sapranno riconoscere tutto ciò.
Un bacio doppio per te!
Tamara dice
Tesoro mio, ma quanto mi piace passare di qui?
Non mi stancherò mai di ripeterlo: io qui sono a casa.
Sappi che, seppur a distanza, sento che sei e continuerai ad essere un’ottima modellatrice di creta…non potrebbe essere diversamente.
Ti bacio
mieleselvaggio dice
Oh, tesoro mio, alla fine faccio quello che tu più o meno fai con la tua terra: coltivo, curo, lavoro, sento profumi e raccolgo frutti. Grazie <3
Simo dice
che meraviglia….sono perfetti! E che foto….
un capolavoro!
mieleselvaggio dice
Simo, grazie di cuore!
Laura e Sara Pancettabistrot dice
Aleee, ecco che finalmente ho tempo di passare a trovarti!!!! Avevo già abbondantemente sbavato davanti alle foto su fb, e ora a rivedere queste empanadas geniali e meravigliose, dai sapori così perfetti, non mi resta che salire sul primo treno e fiondarmi alla tua porta con la speranza che ne sia avanzata qualcuna anche se dubito fortemente^^
Sono sicura che sarai una mamma dolcissima e meravigliosa, nelle tue amorevoli mani d’artista i tuoi piccoli vasi di creta diventeranno dei capolavori di cui potrai andare fierissima!!!
Hai saputo della “creta” che è appena arrivata anche da noi?? 😀
Ti abbraccio forte forte!!
L.
mieleselvaggio dice
Bella mia, no, a dir la verità le empanadas son finite in un battibaleno… ma se vieni ne preparo un bel po’… un bacio a te, a Sara, al Piccolo Vaso di Creta, e ovviamente a quel gran figo di Gino!
Laura dice
Belle le tue empanadas, non sai quanto ho aspettato questa tua ricetta che prometteva un impasto buono senza grassi aggiunti!e poi il ripieno è molto interessante, io sono una patita degli aromi agrodolci e il fatto che tu faccia mangiare anche i bimbi mi sembra l’educazione migliore che per passa sempre dalla tavola!Ti abbraccio!
mieleselvaggio dice
Grazie Laura, è proprio vero, anche in cucina ci si educa!!! Un bacio grande, grandissimo!
Marta e Mimma dice
io non so bene cosa significhi essere mamme, ma immagino sia dura. Crescere, insegnare. Non mostrare le debolezze, esserci sempre. però credo sia anche una bella fonte di gioia, oltre che di preoccupazione. Io credo che mia mamma mi abbia modellata bene, che poi io mi ritenga piena di difetti, quella è un’altra storia. Ma il lavoro che ha fatto e che continua a fare, quello è superbo! e credo che anche i tuoi figli abbiano e svilupperanno questa idea su di te.
di sapori un po’ dolci e un po’ salati ne vado piacevolmente matta, e poi quale occasione migliore di condividere qualcosa con i propri figli se non cucinando insieme? Chissà quante cose hanno da raccontare quelle empanadas…
mieleselvaggio dice
Già sai quello che penso di te, e che per forza di cose si riflette anche su tua mamma… le empanadas preparate quel giorno avevano al loro interno scalogni, prugne selvatiche e millemila sensazioni e un caos calmo. Ti bacio forte
Alessandra dice
MI commuovi sempre, Ale cara, con le tue parole e con le foto delle tue manine all’opera! Ti abbraccio fortissimo! <3
mieleselvaggio dice
Grazie Ale <3 ti stringo forte